Scritto nelle ossa
- Vittorio Brizzi
- 11 ott 2016
- Tempo di lettura: 8 min

La Forza del Warbow Tudor
A proposito della forza degli archi, i ricercatori e gli appassionati seguirono due opposte linee di pensiero: una ipotizzava archi con elevati libbraggi, l’altra sosteneva libbraggi simili a quelli degli archi lunghi moderni. La fazione degli archi deboli si rifaceva a uno studio[1] in cui si citavano delle stime matematiche secondo cui l’arco A812 (il primo recuperato dalla Mary Rose), se fosse stato teso a 30 pollici di allungo avrebbe registrato una forza compresa tra 70 e 80 libbre. In seguito il calcolo predittivo venne riformulato da un altro ricercatore (Kooi)[2]: ora all’arco A812 veniva attribuita una forza di ben 153 libbre, facendo sì che al “partito” degli archi deboli venisse tolto l’unico modello matematico a loro supporto.
In seguito all’aggiornamento del modello matematico, tutti gli archi risultavano avere carichi oltre le 110 libbre, con una media complessiva tra le 150 e le 160 libbre. Roy King nel frattempo aveva realizzato i primi archi basati sui modelli della Mary Rose fornendo così un dato più realistico e confermando sia il modello matematico sia gli altissimi libbraggi.
Usando gli archi di Roy King, si comprese anche un altro importantissimo fattore: le caratteristiche del tipo e del peso delle frecce usate nel Medioevo non potevano essere efficaci solo usando archi di almeno 100 libbre. Gli scheletri recuperati vennero analizzati: le ossa riportavano segni di malnutrizione nell’infanzia, guarite poi così bene da mostrare segni di una notevole muscolatura (in particolare a livello delle scapole).
Nell'immagine in alto: (sin)Scapola umana con evidenziato l'Acromion.
(dx) Esempio di Os Acromiale fra gli scheletri della Mary Rose (Stirland 200, 121
Os Acromiale
L’analisi dei resti scheletrici provenienti dal ritrovamento della Mary Rose ha dimostrato una sorprendente frequenza dell’anomalia, generalmente rara, conosciuta come “Os Acromiale” ossia mancata crescita dell’epifisi del bordo esterno della scapola che non permette il suo fondersi corretto con il resto dell’acromion. Nella popolazione moderna la fusione fra scapola e acromion avviene, di norma, intorno ai 18 o 19 anni di età soltanto in circa il 3% di una popolazione moderna non avviene e si presenta quindi la sindrome dell’Os Acromiale.[1]
Dall’analisi dei dati dello scavo a cura della Stirland, si evince chiaramente che la proporzione di tale anomalia tra l’equipaggio della Mary Rose è significativamente superiore alla curva statistica normale. Delle 207 scapole recuperate, 26 mostrano chiaramente la patologia dell’Os Acromiale inoltre di queste 207 singole ossa scapolari, 52 coppie potrebbero essere attribuite allo stesso soggetto. Dieci di queste coppie scapolari hanno mostrato Os Acromiale unilaterale mentre 6 coppie mostrano l’anomalia a livello bilaterale .[2]
Il 19% dell’equipaggio della Mary Rose era composto da maschi maturi che avevano sviluppato questa rara condizione al di fuori dell’adolescenza[3], sulla base di queste sue scoperte la Stirland ha ipotizzato come l’aumento della percentuale di Os Acromiale nell’equipaggio della Mary Rose sia un risultato dell’uso persistente del forte carico del warbow Tudor, uso che ha sottoposto l’acromion ad un elevato e incessante sforzo di taglio.[4] Tuttavia lo studio delle relazioni dei cambiamenti corporei dovuti a particolari attività fisiche, soprattutto analizzando i reperti scheletrici, è una disciplina alquanto recente, suscettibile di sviluppi e ulteriori ricerche.
Molti sono i fattori che possono causare deformazioni morfologiche nelle ossa, ma secondo la Stirland, semplificando, si possono ridurre solo a due: “due possibili risposte a una ingiuria: o un osso normale è perso o un nuovo tessuto osseo viene aggiunto”[5], quindi può essere molto difficile distinguere tra un particolare sviluppo o giungere alla conclusione che faccia supporre una particolare attività o professione.
Il riscontro della percentuale elevatissima di Os Acromiale nell’equipaggio della Mary Rose è un dato incontrovertibile e non una semplice tendenza che supporta la tesi secondo cui il tiro con l’arco nel periodo Tudor era un’attività molto viva e frequente. Eppure quando questa tendenza viene confrontata con le statistiche registrate dei reperti degli archi lunghi ritrovati sulla Mary Rose, il rapporto solleva questioni. Anthony Roll elenca 415 uomini imbarcati sulla Mary Rose, per i quali sono stati imbarcati 250 archi di tasso[6], un rapporto del 60%.
Tuttavia, solo il 19% sembra aver sviluppato Os Acromiale, una discrepanza che potrebbe indicare pregiudizi nella documentazione archeologica.
Gli arcieri a rigor di logica, dovevano essere ubicati sui ponti superiori per poter svolgere la loro funzione[1] e, per questo, avrebbero avuto la massima possibilità di salvarsi dall’inabissamento del vascello, o in alternativa, potrebbero aver eluso la documentazione archeologica, annegando dopo aver abbandonato con successo la nave.
Eppure la discrepanza colta da Anthony Roll e le prove scheletriche della Mary Rose possono ugualmente essere un’indicazione della continua importanza del tiro con l’arco di guerra nel periodo Tudor. Se ci atteniamo alla teoria della Stirland, per cui la patologia dell’ Os Acromiale è il risultato di pressioni regolari sulla spalla in un momento cruciale dello sviluppo scheletrico, allora l’equipaggio della Mary Rose composto di persone altamente specializzate, dimostra che in quel tempo gli arcieri costituivano un gruppo ampiamente esperto nelle abilità del tiro con l’arco. Studi paralleli a quello effettuato dalla Stirland tendono a dimostrare proprio questo.

Omeri accoppiati di un giovane arciere della Mary Rose
che dimostrano lo sviluppo anomalo dei marker negli accoppiamenti muscolari.
Omeri
Il confronto del numero e della morfologia degli omeri accoppiabili cioè attribuibili allo stesso soggetto dell’equipaggio della Mary Rose e parallelamente con quelli riscontrati negli scavi archeologici del cimitero medievale di Norwich, ha portato la Stirland a dimostrare che gli omeri sinistri del gruppo della Mary Rose mostrano una forte ipertrofia asimmetrica unilaterale. La Stirland scrive: “è difficile spiegare ciò senza ricorrere alla relazione fra deformazioni morfologiche e attività del soggetto. L’uso prolungato del forte arco lungo medievale pregiudica chiaramente la spalla e il braccio dell’arco, di solito il lato sinistro, quello che, nel caso di arcieri destri regge l’arco ... quindi si può ragionevolmente assumere che i campioni degli scheletri della Mary Rose contengono un’alta frequenza di arcieri”.[2]
Al contrario, i moderni arcieri olimpici mostrano aumentate le dimensioni della spalla e del braccio dell’arco, di solito l’arto sinistro, quello che tende la corda considerando la maggior frequenza di arcieri destri[3]. È anche vero che le ipertrofie della parte sinistra del corpo degli arcieri olimpici moderni dipende soprattutto dal grande peso che contraddistingue l’attrezzatura moderna, da tre a sei volte maggiore rispetto a quella antica. Tuttavia studiosi come Stirland e Hildred hanno compiuto un ulteriore passo avanti: si ritiene che “l’arco inglese sia stato messo nelle mani di ogni ragazzo inglese all’età di sette anni”[4] e come tale ci sarebbero quasi certamente stati arcieri coscritti sepolti a Norwich[5]. Pertanto, come Stirland e Hildred hanno avanzato, le aumentate dimensioni dell’arto sinistro nell’equipaggio della Mary Rose, rispetto a una generica comunità di soggetti praticante il tiro con l’arco, potrebbe “implicare la presenza di un gruppo di arcieri professionisti” nel vascello affondato[6].
Wage ha suggerito che durante il Medioevo gli uomini erano “esaminati prima di essere messi nelle liste di arcieri”[7] e sembra ragionevole che i migliori siano stati avvantaggiati. Sulla base dell’analisi statistica dei dati raccolti sulla presenza dell’Os Acromiale, la Stirland constata che, seppur presente tra gli uomini di Norwich[8] con una frequenza maggiore rispetto alle popolazioni moderne risulta essere comunque inferiore (6%) a quello dell’equipaggio della Mary Rose; questo avalla l’ipotesi che una società d’élite di arcieri abbia navigato in battaglia a bordo della Mary Rose. Se questa teoria fosse valida sembrerebbe definitivamente dimostrata l’importanza del tiro con l’arco in cui l’arciere è posto in un ruolo rilevante nel contesto militare. Ciò dimostra i livelli all’interno di una professione, un fenomeno che generalmente si verifica solo quando un ente professionale esercita una funzione legittima di selezione.
L’analisi dei reperti scheletrici presenti sulla Mary Rose possono ampliare gli orizzonti sull’arcieria antica, fornendo indicazioni sulle tecniche impiegate nel periodo Tudor, sulla padronanza del warbow e sulle competenze degli arcieri.
William Fitz-Stephen ha scritto che i giovani d’Inghilterra hanno cercato di spendere il loro tempo “per tutta l’estate praticando tiro con l’arco e eccellere nei giochi e gare sportive con esso”[9] [10].
Il tiro con l’arco non era solo destinato al fine bellico; fu un’attività popolare del periodo Tudor, che molti con entusiasmo hanno perseguito, e come sport ha filtrato attraverso i secoli. Tuttavia la differenza macroscopica tra gli arcieri di oggi e quelli dell’epoca Tudor è senza dubbio lo stile e la tecnica di tiro impiegata[11]. Bradford scrive che “invece di tenere ferma la mano sinistra e effettuare la trazione con la destra, l’arciere inglese teneva la mano destra ferma sull’impugnatura e poneva tutto il peso del suo corpo nelle “corna” dell’arco”[12].
Dopo aver raggiunto la posizione di fine trazione “c’era una breve pausa prima che la freccia venisse indirizzata verso il suo cammino mortale ... l’azione di tiro non viene affrettata, ma nello stesso tempo la stessa azione viene ripetuta con ogni freccia[13] e la stessa forza viene impiegata per ciascuna di esse, con conseguente sviluppo di un ritmo di tiro in funzione delle caratteristiche individuali”[14].
Questo è stato il grande segreto dell’efficienza di cui era protagonista l’arciere inglese, il motivo per cui è diventato il “fiore dei corpi militari”. Riguardo agli arcieri, Bradford è categorico: “Essi non facevano[ …] come i francesi, che tendono l’arco, ma lo piegavano”[15]. La pratica regolare sarebbe stata necessaria al fine di raggiungere il livello di competenza che la legge richiedeva: all’età di 17 anni era previsto che tutti i giovani potessero colpire un obiettivo fissato a 200 yards,[16] e la pratica ha pagato il suo pedaggio. Nel tendere l’arco “… l’arciere, utilizzando i principali muscoli delle braccia e delle spalle”[17], è sottoposto ad uno stress ripetuto che alla fine si manifesta nello sviluppo anomalo delle ossa. Infatti dall’analisi FCS[18] della Mary Rose, la Stirland ha individuato un insolito sviluppo in molte delle inserzioni dei tendini e delle ossa.
Queste inserzioni tendinee in genere degenerano naturalmente con l’età, lasciando creste visibili apparendo come “nuove” ossa; tuttavia, Stirland ha stabilito che in un gruppo di 23 individui giovani, circa il 25% del campione (FCS) la degenerazione era già evidente[19]. All’interno di questo gruppo di 23 individui molto giovani l’osso più interessato è l’omero, con 15 dei 23 che mostrano tratti caratteristici di uomini molto più vecchi. Tutti “questi cambiamenti si evidenziano sulla parte superiore dell’omero, interessando la zona in cui i principali muscoli si inseriscono” [20].
Muscoli dei Glutei
L’analisi dello sviluppo maggiorato dei punti di attacco dei muscoli[21] coinvolti in rotazioni e abduzioni del braccio, ha rafforzato l’ipotesi che le tecniche sopra descritte di trazione e rilascio dell’arco fossero alla base del gesto. In maniera analoga, lo sviluppo maggiorato dei punti di attacco dei muscoli in molte delle ossa delle gambe dimostra una degradazione simile. Da studi comparati effettuati dalla Stirland, fra gli uomini del cimitero di Norwich e il gruppo della Mary Rose,[22] si evidenzia che, i muscoli medio gluteo e piccolo gluteo, entrambi collegati al gran trocantere erano più grandi “da entrambe le parti negli uomini dalla nave”[23], allo stesso modo “il grande gluteo collegato alla tuberosità glutea era anche più sviluppato nel gruppo della Mary Rose”[24]. Infatti, questi sono muscoli chiave nella stabilizzazione del bacino.
-------------------------------------------------
[1] W.F. Paterson on Journal of the Society of Archer Antiquaries
[2] Kooi, B. W. 1991a
[3] Stirland, 2000, 120
[4] Stirland, 2000, 121
[5] Stirland, 2000, 121
[6] Stirland 1991, 44
[7] Stirland & Waldron, 1997, 329
[8] Knighton e Loades, 2000, 43
---------------------------------------------------------
[1] Hildred, 2011, 58
[2] Stirland 1993, 110
[3] Stirland 2005, 537
[4] Featherstone 1968, 47
[5] Stirland 2005, 537
[6] Stirland 1993, 111
[7] Wage 2007, 63
[8] Stirland 2005, 537
[9] Bradbury, 1985, 7
[10] Bradbury, 1985, 160
[11] Stirland 2005, 535
[12] Bradbury, 1985, 7
[13] Featherstone 1968, 53
[14] Featherstone 1968, 52
[15] Bradford, 1982 131
[16] Stirland 2005, 534
[17] Stirland, 2000, 126
[18] FCS: Fairly Complete Skeleton: Scheletri “Ragionevolmente” Completi
[19]Stirland 2000, 130/1
[20] Stirland, 2000, 131
[21] Stirland, 2000, 131
[22] Stirland 1993
[23] Stirland 2005, 537
[24] Stirland 2005, 537
Commentaires